
Vorrei continuare con gli elogi: già pubblicato quello della noia.
Ora vorrei argomentare sulla diversità in un mondo che è votato alla omologazione, alla globalizzazione. “Il mondo è bello perché è vario“. Questo modo di dire contiene un diritto inalienabile che è proprio quello di essere orgogliosi ciascuno della propria Diversità, parole che recitiamo meccanicamente disconoscendone e sconfessandone la reale portata.
Costruire una società dove il diverso non esiste è il sogno di tutti coloro che hanno cercato di imporre la propria idea sugli altri, a volte con la forza, a volte con mezzi più subdoli. Occorre domandarsi allora come mai la diversità faccia così paura al potere, mentre il conformismo sia lodato. La risposta è tanto semplice quanto banale: più il potere ci rende uguali, più i nostri pensieri e comportamenti saranno simili a quelli di migliaia di altre persone, e più facile sarà prevedere e gestire. La società nasce per impedire gli abomini che deriverebbero dall’anarchia, ma quando arriva a controllare troppo, diventa essa stessa un abominio. Noti agli occhi di tutti (o quasi) sono i danni arrecati da potenti dittature, rigide e ben strutturate.
Ebbene , questa società di “uguali” non dovrebbe crearsi mai e poi mai. Siamo noi uomini che dobbiamo combatterla tutelando la nostra diversità ed accettando quella degli altri. E invece cosa facciamo? Costruiamo muri per barricarci nel nostro paese, città, quartiere, casa, stanza. Rifiutiamo le altre culture, le altre idee, gli stranieri, i disabili (spesso nella nostra testolina i disabili sono tutti gli altri fuori di noi, convinti come siamo di essere intellettualmente superiori). Se ci soffermiamo a riflettere, abbiamo strettamente bisogno gli uni degli altri per vivere e crescere: siamo stati messi al mondo da due genitori, i quali per esistere hanno avuto bisogno di ben quattro persone, i nostri nonni, i quali a loro volta per esistere hanno avuto bisogno di sedici persone, e così via.
Il miracolo della nostra vita dunque, dovrebbe farci comprendere un punto fondamentale: proprio a causa della straordinarietà della nostra esistenza non possiamo ridurci ad essere dei burattini del conformismo. Dobbiamo lottare per la nostra diversità.
L’individualità ed unicità delle persone deve essere sacra, e con questa anche le loro scelte ed i loro gusti. La libertà di autodeterminazione deve avere un solo limite, consistente nel logico rispetto altrui: il mio modo di essere non deve arrecare danno ad altri. Rispettato questo parametro tutto deve essere accettato. Viene considerato diverso e sbagliato ciò che non si conosce, ma non si può giudicare ciò che è diverso, proprio in virtù dell’assenza di conoscenza: non posso giudicare ciò che non conosco.
Non lasciamoci sedurre dalle lusinghe del conformismo con la falsa promessa di essere accettati: “verrai scaraventato sulla via dell’ostracismo, ma non temere e non cedere, alla fine il paese dell’ostracismo è popolato da persone più interessanti della nazione del conformismo…e non sarai comunque mai solo”.
La diversità è il sale del mondo e dello sviluppo. Le rivoluzioni, le grandi scoperte, le più importanti opere dell’uomo sono state compiute da persone diverse, o da persone che hanno deciso di fare qualcosa di fuori dagli schemi, per fare la differenza. Al contrario, i periodi più bui della storia dell’uomo sono stati retti dai paladini del conformismo, della tradizione, delle usanze. Adoperiamoci quindi con tutte le nostre forze per essere veramente noi stessi: dei Diversi.
3 risposte a “Elogio della diversità.”