Libri e cultura accessibile: la diversità è un vantaggio.

Press-IN anno XI / n. 281

Redattore Sociale del 28-01-2019

Librie cultura accessibile, “la diversita’ e’ un vantaggio”

L’analisi di Roberto Parmeggiani, presidente del Centro documentazione handicapdi Bologna: “Sia che si tratti di persone con disabilità, sia che sitratti di persone di origine straniera, tutti devono essere messi nellecondizioni di avere accesso alla cultura”. Se ne parlerà sabato 9febbraio.

BOLOGNA. “Il libro è uno strumento di educazione e cultura. L’accesso allacultura è uno dei mezzi più importanti che abbiamo a disposizione perrealizzare un’inclusione reale”. Roberto Parmeggiani, scrittore ed educatore, èil presidente dell’associazione Centro documentazione handicap, che gestisce lapiù grande biblioteca specializzata su temi legati alla disabilità. E proprioil Cdh organizza “Il giardino segreto. Convegno nazionale sulla lettura pertutti e i libri accessibili”, in calendario a Bologna sabato 9 febbraio.

Perché è importante riflettere su una cultura per tutti? “Per due motivi. Inprimis, perché l’accesso a lettura e libri accessibili sta crescendo molto:questo significa crescere bene e insieme. Lo ribadisco: un libro accessibile èun vantaggio per tutti, indipendentemente da un’eventuale disabilità”. L’altromotivo – continua Parmeggiani – è che la cultura è il primo passo verso uncontesto davvero inclusivo e accogliente: “Mettere nelle condizioni tutti –persone con disabilità, stranieri – di accedere a tutti i contesti èl’obiettivo”.

Parmeggiani sottolinea, però, la situazione di stallo che riguarda la volontàdi costruire contesti inclusivi: “Siamo a un punto morto, ho come l’impressioneche lo sguardo sia sempre rivolto al passato. Ancora non siamo riusciti aspostare l’attenzione dal problema all’opportunità. Concentrati sullediversità, non capiamo che, invece, dovremmo convogliare tutta l’attenzione el’energia nei processi inclusivi”. E fa l’esempio degli alunni con disabilitàche, per legge, devono stare in classe: “All’inizio si agiva così nel rispettodella legge, poi tutti hanno capito che non isolare è un vantaggio per tutti”.

E se l’obiettivo è realizzare contesti inclusivi, è fondamentale cominciare alavorare già a partire dalla scuola: “Educare i bambini a stare con compagnidiversi in contesti diversi farà di loro adulti più aperti e accoglienti”. Maanche la politica deve fare la propria parte, senza delegare in toto la materiaad associazioni e volontariato: “La politica deve tornare a investire, certo.Ma pensare sempre che il problema lo debba risolvere qualcun altro è sbagliato:tutti possiamo fare qualcosa nel nostro piccolo, per quanto possa suonareretorico. A scuola, con gli anziani, con il vicino: dobbiamo affrontare concoraggio la paura che la diversità porta inevitabilmente con sé, e superarlacon la conoscenza”.

Il convegno “Il giardino segreto” è organizzato in due momenti: la mattinatavedrà una plenaria in Sala Farnese. Eraldo Affinati interverrà sul perché èimportante riflettere su una cultura per tutti; Marco Muscogiuri delPolitecnico di Milano racconterà di come cambiano i luoghi in cui incontrare ilibri. Si parlerà anche di “risposte diverse per diversi lettori” e di temiritenuti inaccessibili, che in realtà non lo sono, se adeguatamentetrasformati. Il programma pomeridiano prevede 5 laboratori tematici divisi traFondazione Gualandi e Istituto dei Ciechi “F. Cavazza”: uno sarà sul librotattile e le indicazioni per realizzarlo, uno sul libro modificato perscrivere, tradurre e giocare con i simboli, il terzo sul metodo Easy To Read,per semplificare un testo senza diminuirne le qualità, un altro sui libri senzaparole, per sfruttarne le potenzialità in chiave inclusiva, e infine Storie pertutti su come narrare storie attraverso una pluralità di linguaggi.

di Ambra Notari

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