Usi e getti

Usi e getti

http://menteeanima.com/2019/03/31/consumismo-digitale/
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Potremo annullare i messaggi su messenger.

Una notiziola insignificante, anche se in qualche caso, potrà riparare il danno da frasi troppo dirette, magari dettate dalla rabbia.

Tra qualche giorno sarà possibile anche su messenger e facebook cancellare i messaggi. Con un prossimo aggiornamento anche su messenger, così come su whats app, potremo rimuovere i messaggi entro 10 minuti per tutti, selezionando la opzione di rimozione per tutti. Potremo ovviamente anche rimuovere il messaggio solo per noi, lasciandolo all’utente al quale era diretto.

Whats app “odio et amo”: mai per 10 minuti!

Può esistere un galateo per whats app? Beh! qualche piccola regola ci dovrebbe essere. Avete mai ricevuto messaggi di 10 o più minuti, con giri di parole, lunghe pause e ripetizioniche ti innervosiscono? Io si, e se fare un messaggio vocale può essere più semplice, per chi riceve un messaggio così tossico può essere quantomeno imbarazzante.
I messaggi vocali sono tornati in auge. Basta osservare quanta gente cammina con il cellulare davanti a sè mentre sta parlando con foga; l’inkedin li ha implementati ora seguendo viber, whats app e messenger. Ma anche facebook ed instagram si apprestano a renderli possibili sulle loro piattaforme. Negli anni 90 e anche dopo li abbiamo detestati perchè eravamo costretti a chiamare la segreteria, digitando codici, pagando, per poter ascoltare magari uno che buttava giù il telefono. Ditemi quanti di voi chiamava la segreteria! io quasi mai. Le nostre chat erano diventate esclusivamente scritte: più vantaggioso perchè potevi sbirciare velocemente e rispondere al volo anche in mezzo a molte persone, potevi rispondere dopo perchè erano in memoria. Addirittura nel 2012 uno studio, ma non potevano fare altro, si decretava la morte dei messaggi vocali: “per gli adolescenti esiste solo il Testing”. L’anno successivo whats app si reinventa la messaggeria vocale senza più passare dalla odiata segreteria, poi semplificandola ulteriormente consentendo di messaggiare a mani libere. Oggi il messaggio vocale è un odio-amore. Se da un lato chi invia un messaggio vocale lo può fare mentre cammina, cucina o è in auto evitando di scrivere in condizioni difficili, per chi lo riceve è un problema imbarazzante. Non puoi ascoltarlo difronte a molte persone a meno di accostarlo all’orecchio, pratica decisamente sconveniente se sei in compagnia. Non puoi immediatamente sapere se è una richiesta urgente o una semplice divagazione sulla finta bomba di neve. Il più delle volte non si va al punto, si divaga facendo perdere tempo.
Provo a dare qualche indicazione su come potremmo impiegare questa possibilità al meglio.
1 – utilizzarlo solo se per alcune circostanze non possono proprio essere sostituiti da un meno invadente messaggio scritto: quando si è in auto, si stanno sbucciando le cipolle, si hanno difficoltà di scrittura;
2 – Sulla lunghezza poi: pochi secondi perchè inducono a rispondere con messaggio vocale e se sappiamo fare sintesi, in pochi secondi possiamo lanciare un messaggio efficace;
3 – Inoltrare il meno possibile un messaggio audio. Proverbiale in proposito il messaggio inoltrato di Rocco Casalino, il pentastellato che era dispiaciuto del crollo del ponte perchè lo distoglievano dalle ferie facendogli saltare il ferragosto.
Spesso, negli audio, si tende a essere troppo assertivi. Spiega il sociologo della Comunicazione, docente a Messina, Francesco Pira: «Il messaggio audio è un nuovo codice comunicativo, perché la sua prima funzione è esprimersi senza contraddittorio. L’effetto è che lo mandi e ti senti liberato. Volevi dire una cosa e l’hai detta». È insomma una comunicazione che esclude la risposta e riceverlo può essere straniante.
Al solito, è l’utilizzo che se ne fa che pregiudica la validità o meno di uno strumento. Il messaggio vocale ha anche dei vantaggi: non è equivocabile, lo ascolti e non hai bisogno che sia chiarito dalle emoji. Sono proprio imbattibili quando vuoi far sentire la tua voce, l’emozione che il suono rende immediata, mentre se vuoi trasmettere emozioni per iscritto, devi saperlo fare. Un conto è scrivere ti amo e altra cosa è proprio dirlo con la tua voce, magari con la giusta prosodia.

Attaccata sui social perchè non vedente o donna?

Annalisa Minetti

Attaccata dai social perchè è non vedente o donna?

La cantante Annalisa Minetti, non vedente, è stata attaccata duramente sui social perché diventata mamma per la seconda volta. Confesso di non essere propriamente un estimatore della cantante: le sue sparate contro i cani guida, contro l’uso del bastone bianco e uno strano giudizio sull’autonomia personale, mi trovano in totale disaccordo, ma sono sempre più allergico a questi attacchi che nascondono, neanche poi troppo, una patologia da non sottovalutare. Il problema sono i social o davvero si pensa che una donna con disabilità non possa diventare madre? La sua disabilità condiziona il suo diritto di diventare genitore? Perchè Andrea Bocelli, non vedente pure lui, può avere figli e la Minetti no? Si è scatenata una tempesta dopo che lei ha pubblicato su Instagram una foto con in braccio la sua ultima nata, Elena, mentre festeggia un bel 27 all’università. Un duro affronto per gli haters (odiatori). Ma ecco un campionario di accuse: “ma come, sei disabile, canti, balli, presenti programmi, e ora diventi anche mamma per la seconda volta?” “Come’è possibile raccogliere così tante medaglie dal paniere della vita partendo da una condizione come la tua?”, “io certo non vorrei fare cose oltre la normalità solo per apparire normale”. E ancora: “sei una persona piena di sé, sei una privilegiata”, “io Non avrei messo al mondo dei figli che non potrei mai vedere”.
Ma non succede solo alla Minetti; Anche la campionessa paraolimpica Bebe Vio, ha dovuto incassare insulti anche più pesanti. Nel mio piccolo anche io sono stato apostrofato su Instagram dove ho inviato una foto: “abbiamo capito che non hai gli occhi, ma sono cazzi tuoi e non sei neppure intelligente, mi stai sul …. “. Naturalmente, dopo un minuto di stupore, il poveretto è stato immediatamente bloccato.

Secondo me i social stanno sfuggendo al nostro controllo e L’invidia sociale galoppa e monta sulla rete. I social network dovevano rappresentare l’alba di una democrazia finalmente compiuta e invece sembra stiano diventando uno strumento di odio e inciviltà. La tecnologia è molto più avanti rispetto alla comprensione che noi abbiamo dei suoi effetti su noi stessi. Tant’è vero che sta producendo delle conseguenze che non avevamo proprio previsto. Come sostiene la psicanalista americana Sherry Turkle, dovremmo amare “la nostra tecnologia a sufficienza da cercare di comprenderla e amare a sufficienza noi stessi da comprendere gli effetti che essa ha su di noi”. E’ evidente il fatto che un certo uso dei social sta innescando una pericolosa deriva, una inesorabile dissoluzione della civiltà. non esiste solo la mamma, ma anche la figura paterna e le rispettive famiglie. Chi sui social attribuisce alla Minetti il privilegio di avere chissà quale rete intorno, dimostra come oggi tendiamo a pensare agli altri come individui isolati e soli, fuori dalla comunità. Il problema è che oggi ci aspettiamo sempre più dalla tecnologia e sempre meno dagli altri. Invece dovremmo poter pensare a una società che ti aiuta e ti assiste, soprattutto se sei in una condizione di fragilità. E in Italia, esiste per fortuna una tradizione, non sempre adeguatamente valorizzata, composta dal terzo settore, dalle associazioni, dal volontariato». Una rete preziosa che si occupa delle nostre fragilità. Questa rete è messa a dura prova anche da questi atteggiamenti sui social; pensiamoci.