Parliamo un po’ di formazione.

Ritrovo un articolo che avevo scritto molto tempo fa. Parliamone un momento di formazione. Umilmente esprimo una opinione che non è originale: ce lo diciamo a tutti i livelli e in tutte le assemblee o riunioni.

Io faccio formazione, nel mio piccolo, nelsettore dell’informatica (ausili per i disabili, pc e smartphone) e nellacatechesi (laboratori per catechisti).

Molte cose sono radicalmente cambiate: untempo si faceva formazione in un corso più o meno completo e serviva per moltianni. Ora la formazione di massa

e una tantum è morta; prende sempre più piedela formazione individuale, l’autoformazione, la formazione permanente. Sulversante della formazione individuale,

ciascuno ha le sue esigenze in base ai suoiinteressi specifici. Su quello dell’autoformazione, un adulto, soprattutto oragrazie ad internet con i suoi derivati, (youtube, blog specifici),

può e deve autoformarsi scegliendo piattaformeadatte a lui in base ai suoi ritmi di apprendimento e tempi a disposizione. Esul versante della formazione

permanente, ciascun lavoro ha le suedifficoltà, una sua specifica formazione che si deteriora nel tempo moltorapidamente; cambiano richieste (ad esempio il lavoro fisso

e sicuro agonizza e morirà), Difficilmente sipotranno prevedere scenari: lavori che oggi crediamo intramontabili,semplicemente spariranno, i nostri figli faranno mestieri che oggi ancora nonconosciamo. Queste cose le sappiamo, non sono concetti innovativi ed originali,ce lo diciamo sempre ripeto, ma siamo ciechi e sordi: ne dobbiamo prendere attooppure cerchiamo di strapparci la benda?

Il mio canale youtube:

https://www.youtube.com/channel/UC5RsBNy04k0eqK8J4x7AZrw

il link al video sulla formazione:

http://www.youtube.com/watch?v=J6iLBmOQD8A

Valter Scarfia

APPLE O ANDROID

Io ho entrambe i 2 sistemi. IPHONE il principale e sansung secondario. Utilizzando voice over: la sintesi vocale, iphone è più accessibile. Se però ho voglia di sperimentare, vado sugli android.

Essere assidui o no.

Ma è proprio necessaria la fatica per conseguire dei risultati? La costanza, l’abnegazione sono un valore per noi? Ma il sacrificio ……
Di Einsthein, illustre scienziato, non ci restano solo le sue geniali intuizioni nè solo la sua teoria della relatività ma, anche una serie di citazioni che ancora oggi sono fonte di ispirazione per la nostra generazione. Mi colpisce così quella sull’assiduità: “io so con assoluta certezza di non avere un talento speciale; la curiosità, l’ossessione e l’ostinata resistenza, unita all’autocritica, mi hanno portato alle mie idee”. E che idee! Certo, è fuori discussione il suo ingegno ma, indubbiamente l’assiduità gioca un ruolo determinante per il conseguimento di un qualsiasi risultato. Un campione in qualsiasi disciplina, è colui che, pur dotato di un talento naturale, lo coltiva con tenacia andando oltre al comune limite della stragrande mahgioranza di noi normali, che, affranti e spazientiti, semplicemente ci fermiamo. L’assiduità è un dato fondamentale quindi un po’ dappertutto. Nella Preghiera ad esempio, non è tanto importante la modalità, la quantità o la qualità; tra l’altro di modalità ce ne sono innumerevoli, la quantità chissà se conta davvero e quale sarebbe il canone della qualità della Preghiera al cospetto di Dio, resta un mistero. L’assiduità invece è davvero fonte di ricchezza interiore ed esteriore.
Oggi, dobbiamo ammetterlo, siamo carenti di assiduità: ci stanchiamo presto di tutto, siamo impazienti, vogliamo subito vedere il risultato intutto ciò che facciamo, non sappiamo più sacrificarci. E così tutto è all’insegna dello spontaneismo, dell’improvvisazione e lo vediamo davvero dappertutto: nel nostro lavoro, in politica, sui giornali. Già lo aveva detto molto bene Kierkegard in una sua citazione fulminante: “il mondo è una nave dove il timoniere spesso è il cuoco di bordo”.