AUTONOMIA E TECNOLOGIA.
Vorrei trattare, per restringere il campo, di autonomia in relazione alle disabilità e al rapporto ormai assodato che esiste con la tecnologia. Facciamo però alcuni distinguo:
A – l’autonomia è auspicabile per tutti ma, è un traguardo che implica costanza e un dispendio in competenze ed energie e soprattutto, la si deve voler conseguire fortemente;
B – è un concetto ampio e ciascuno può raggiungere l’autonomia in un campo e non in altri, così: se posso essere indipendente in informatica, potrei non riuscire ad esserlo in mobilità o in cucinab
C – L’autonomia reale è impossibile per chiunque e, a magior ragione, è un miraggio per un portatore di handicap. Noi esseri umani, in quanto animali sociali, siamo sostanzialmente interdipendenti gli uni dagli altri: io potrei installare un sistema operativo su un pc ma, avrò bisogno di un meccanico per farmi riparare l’auto, che poi io in quanto non vedente, non potrei neppure guidare.
Ciò premesso, cominciamo a sgombrare il campo da qualche pregiudizio sull’argomento. è opinione piuttosto diffusa che la tecoologia rende autonomi e troppo spesso, ogni innovazione tecnologica è accolta con aspettative troppo alte: oserei dire miracolistiche.Sarebbe divertente elencare qualche articolo giornalistico dal titolo roboante del tipo: (inventata la nuova retina artificiale che donerà la vista ai ciechi), oppure, (con le nuove auto con guida automatizzata, anche i ciechi potranno utilizzarla) e potrei continuare con telecamere che leggono, riconoscono e via di seguito. ANzitutto una considerazione già esposta in articoli precedenti: la tecnologia, proprio perchè utilizza un apparato, rende dipendenti dall’apparato stesso. Io sto scrivendo ad esempio, con un display Braille che funziona alimentato o a batteria che, se fosse scarica, non mi consentirebbe di scrivere o leggere, ma di esempi ne potrei fare moltissimi altri: non potremmo viaggiare se il serbatoio dell’auto fosse vuoto eccetera. Allora è più corretto affermare che la tecnologia è un grande aiuto, e risolve gradualmente innumerevoli difficolt[. Rende possibili operazioni impensabili solo qualche anno fa, concede enormi opportunità. Però non risolve radicalmente la nostra “gognata autonomia, e a volte, bisogna volerlo risolvere. E poi, a parte le difficoltà psicologiche, i limitidi ciascuno di noi, la scarsa informazione, esiste, la grande difficoltà di comprendere la reale portata di certe tecnologie, la grande fatica per acquisire le competenze necessarie. Tutti ostacoli reali d non sottovalutare: insomma la lotta è ardua ma una grande motivazione, la soddisfazione di godere il frutto dei piccoli risultati conseguiti quatidianamente, ci rendono più forti e desiderosi di poocedere oltre.
Una risposta a “autonomia e tecnologia: un binomio inficiato da pregiudizi.”