Da qualche tempo si sente sempre più parlare di casa intelligente, di domotica. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta, se allo stato attuale è così diffusa, e se ci può essere utile oppure si tratta di una esagerazione ad arte per convincere gli acquirenti ad acquistare prodotti ben noti come amazon eco o google home.
Vediamo cosa dice wikipedia: La domotica, dall’unione del termine domus, che in latino significa “casa”, e del suffisso greco ticos, che indica le discipline di applicazione, è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati. Questa area fortemente interdisciplinare richiede l’apporto di molte tecnologie e professionalità, tra le quali ingegneria edile, architettura, ingegneria energetica, automazione, elettrotecnica, elettronica, telecomunicazioni, informatica e design. Quindi la casa intelligente implica una tecnologia integrata in una serie di apparati che avrebbero lo scopo di migliorare la qualità della vita, di garantire piu sicurezza e contenere i costi di gestione. Non intendo qui parlare delle varie tecnologie, del fatto che convenga utilizzare una unità centrale che gestisca una serie di dispositivi o, al contrario i dispositivi autonomi che possono essere controllati per coerenaz da una unità centrale. Mi preme capire se è già così diffusa la domotica, se è davvero più economica e se migliora davvero la qualità della vita rendendo la casa più confortevole.
Allo stato attuale posso affermare senza rischio di essere smentito, che la domotica non è proprio diffusa. Non Basta avere google home o amazon eco per dire di abitare imn una casa smart o intelligente. E questo anche se i due dispositivi fossero collegati a luci wifi o alzatapparelle o a tv smart.
Sul versante economico credo che ancora non ci siamo: non sono diffusi automatismi che ottimizzano i consumi energetici, che spengano le luci di un ambiente privo di persone, che impedisca sprechi; anzi, i nuovi dispositivi, sono ulteriori carichi per i nostri contatori.
In merito poi alla qualità della vita, possiamo discutere se ad esempio quella pubblicità del ragazzo che aspettando la ragazza a cena, chiede ad Alexa di abbassare le luci, di metter una canzone romantica possa considerarsi miglioramento reale della qualità della vita. Cosa ha aggiunto? Forse che non siamo in grado di scegliere una musica adatta per una cenettaoppure non siamo capaci ad abbassare una luce? Ecco, forse Alexa potrebbe leggere un libro ad un non vedente, dirgli se la luce è accesa, o alzare la tapparella a chi ha difficoltà motorie ma, questi sono casi limite.
I prossimi 10 anni saranno cruciali per l’intelligenza artificiale: potremo conversare con i nostri elettrodomestici, farli dialogare tra loro ma credo che allo stato attuale delle cose, ci mancano tecnologie veramente utili. Un robot che ci stiri i panni o che ci faccia le pulizie o che ci cucini una pizza ai 4 formaggi ancora non lo abbiamo anche se poi ci verrà a mancare il piacere e l’arte di cucinare un buon piatto e ce ne dimenticheremo. Le pubblicità attuali tendono a spettacolarizzare la tecnologia e di questo aspetto non ce ne facciamo proprio niente ma, al solito, siamo abbacinati da questa tecnologia e siamo troppo distratti per rendercene conto.