Scrivo di getto, qui sull’iphone. Oggi vivrò una giornata intensa, caotica: aggressiva. Ho letto prima di cominciare questo giorno, un frammento del libro !la fine è il mio inizio” di Tiziano Terzani. Lo sto leggendo per la seconda volta e questo mi accade raramente. Mi ha colpito la frase riportata nel titolo che sarebbe poi una citazione di S. T. Eliot. I nostri pensieri sono corti, veloci, superficiali. L’uomo naturale, quello che può permettersi di stare ore all’aperto osservando la natura, è più autentico e per questo meno aggressivo. Noi, appunto, siamo troppo distratti dalle distrazioni che ci distraggono. Cominciamo dal silenzio, dalle televisioni spente; che ci vuole! Prima però, lasciate che guardi il telegiornale, per sapere cosa succede, ovviamente.
Amnesia, oblio e altri disastri: la malattia del nostro tempo è la perdita di memoria
SERVE DAVVERO ESSERE ASSIDUI?
Ma è proprio necessaria la fatica per conseguire dei risultati? La costanza, Leggi tutto “SERVE DAVVERO ESSERE ASSIDUI?”
Perché i social ci appaiono peggiori di quello che sono
Perché i social ci appaiono peggiori di quello che sono
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SIAMO TUTTI PERENNEMENTE DISTRATTI!
Ad un osservatore accorto non può sfuggire lo stato di distrazione nel quale siamo immersi. Non possiamo rinunciare al cellulare che consultiamo centinaia di volte al giorno: mentre lavoriamo, mangiamo, guidiamo, guardiamo un film, siamo a letto. Molte sono le conseguenze di questo nostro atteggiamento: intanto non riusciamo più a concentrarci su una cosa alla volta facendo tutto in modo approssimativo. E tanto per sfatare una leggenda metropolitana, il nostro cervello non è concepito per il tanto auspicato multitasking: attitudine a fare più cose contemporaneamente; purtroppo in questo le macchine ci battono clamorosamente. Riusciamo a portare avanti molte cose a patto che svolgiamo rigorosamente una attività dopo l’altra. Da qui lo stress, il senso di inadeguatezza che ci induce alla fretta del giudizio sulle persone e le cose. Ma c’è un altro fattore apparentemente positivo ma che è già diventato negativo: abbiamo debellato la noia. Non ci annoiamo più; non abbiamo più il tempo di farlo: quando dobbiamo aspettare l’autobus, guardiamo i post di Facebook sul cellulare o giochiamo. Ricordo che quando ero piccolo tornando a casa dal collegio mi annoiavo e chiedevo ai miei di farmi fare qualcosa: mi ingegnavo per trascorrere le lunghe ore pomeridiane con occupazioni varie. La noia è un meccanismo che ci rende creativi, stimola il pensiero che è anestetizzato quando siamo concentrati, si fa per dire, sui nostri cellulari. Già il tempo utilizzato per chattare, giocare, smanettare, è letteralmente rubato alle letture, agli incontri con gli amici. Cerchiamo di pensarci ogni tanto tra un messaggio di WhatsApp e l’altro.